Pugilato, ombre e opacità: il lato oscuro del ring


Pugilato giovanile, un ring di bugie: "Non si gioca con la pelle dei ragazzi"

Ancora una volta il pugilato si trova a fare i conti con le zone grigie che ne minano l'integrità. A sollevare il velo su un sistema opaco è Loredana Junior Nappo, allenatrice che durante un recente torneo ha ritirato dal ring il suo atleta di soli 15 anni.

La ragione? Un avversario con un curriculum di combattimenti ben diverso da quello dichiarato. "Iscritto a un torneo per ragazzi con un punteggio limitato, spacciato per un atleta con sole 6 esperienze sul ring, e poi scopro da articoli di giornale che è medaglia di bronzo agli europei schoolboy 2023 e vincitore di tornei internazionali. Una vergogna!" denuncia Nappo.

Un caso che fa riflettere

La vicenda, purtroppo non isolata, mette in luce una pratica scorretta quanto pericolosa: quella di alterare i record dei giovani pugili, gonfiando il loro palmarès per favorire ingaggi e visibilità. Un inganno che, nel caso specifico, riguarda un minorenne, con tutte le implicazioni etiche e di responsabilità che ne conseguono.

"L'ho tirato via alla prima ripresa, ma quanti altri lo avrebbero fatto?" si interroga Nappo, sottolineando come la salute e l'incolumità dei ragazzi debbano essere sempre al primo posto. "Non si gioca con la pelle dei ragazzi, parliamo di 15 anni!"

L'appello di un'allenatrice coraggiosa

La decisione di Nappo, coraggiosa quanto sofferta, vuole essere un monito per l'intero movimento pugilistico. "È necessario che le federazioni intensifichino i controlli e che gli organizzatori verifichino scrupolosamente i dati dei partecipanti. Non possiamo permettere che l'ambizione di facili guadagni o di una carriera fulminante metta a repentaglio la sicurezza dei nostri giovani atleti".

Un impegno per la trasparenza

L'auspicio è che questo episodio, insieme alla denuncia di Loredana Junior Nappo, possa innescare una riflessione profonda e un cambio di rotta nel mondo del pugilato giovanile. Perché lo sport, quello vero, è fatto di lealtà, rispetto e soprattutto tutela dei più giovani.

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