CRONACA NERA : RIFLESSIONI
L'audience come movente
Oltre ai possibili interessi personali, economici o di amicizia, chi difende a spada tratta un sospettato in un programma televisivo potrebbe farlo anche per un altro motivo: aumentare l'audience.
I programmi di cronaca, si sa, vivono di dibattiti accesi e di opinioni forti. Più lo scontro è acceso, più persone saranno interessate a seguire la trasmissione. E cosa c'è di meglio di un personaggio che difende l'impossibile per infiammare il dibattito?
Ecco allora che il nostro "avvocato del diavolo" potrebbe essere spinto a difendere il sospettato anche se non crede realmente nella sua innocenza. L'importante è creare scalpore, far parlare di sé e del programma.
Un gioco pericoloso
Certo, questo meccanismo può essere pericoloso. Se l'obiettivo principale diventa l'audience, la verità rischia di passare in secondo piano. E il pubblico, a casa, potrebbe farsi un'idea sbagliata del caso, influenzato da opinioni faziose e costruite ad arte.
Come smascherare i "difensori da audience"
Ma come possiamo smascherare questi "difensori da audience"? Ecco alcuni indizi da tenere d'occhio:
- Toni sopra le righe: Spesso usano toni esagerati, accuse infondate e generalizzazioni per attirare l'attenzione.
- Cambio di rotta improvviso: Se il loro racconto cambia in base a quello che dice l'ospite precedente, senza preoccuparsi di contraddirsi, è un brutto segno.
- Dichiarazioni ad effetto: Utilizzano frasi ad effetto, spesso senza uno straccio di prova, per scioccare il pubblico.
Quindi, la prossima volta che guardi un programma di cronaca, chiediti sempre: "Questa persona sta parlando per difendere la verità o solo per fare spettacolo? In questo modo, sarai in grado di capire meglio la storia e di farti una tua opinione più informata.
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