la Gym Boxe una parodia che svilisce la nobile arte.

 


Pur condividendo l’idea che la Gym Boxe rappresenti un eccellente strumento per avvicinare un vasto pubblico al mondo del pugilato e ai suoi benefici in termini di allenamento, è necessario distinguere chiaramente tra questa pratica e la sua declinazione competitiva, come la Light Boxe.

La descrizione ufficiale afferma: "Nella Light Boxe è previsto un contatto controllato e leggero. Gli scambi tra i praticanti sono finalizzati a dimostrare l'abilità tecnica e la precisione, e non la potenza. I colpi portati con forza eccessiva vengono sanzionati..."

Ed è qui che emerge il punto critico. Il sistema di giudizio adottato risulta quantomeno assurdo: i giudici valutano gli atleti esclusivamente sulla base della gestualità tecnica e della precisione, ignorando completamente l’efficacia reale dei colpi. In altre parole, si assiste a una simulazione di combattimento in cui l’essenza stessa del pugilato – l’impatto, la strategia, la capacità di portare un colpo efficace – viene completamente annullata. A conti fatti, non si tratta di pugilato, ma di una sorta di esibizione coreografica. Sinceramente, trovo questa versione ridicola e profondamente distante dall’autentico spirito della disciplina.

Se vogliamo essere onesti, è evidente che dietro la creazione di queste categorie prevalga una logica puramente commerciale: aumentare il numero dei tesserati, moltiplicare gli eventi e offrire l’illusione di una competizione in un ambiente protetto. Strategie legittime dal punto di vista economico, certo, ma che non devono essere confuse con il vero pugilato.

In conclusione, sono convinto che, per quanto la Gym Boxe possa essere apprezzata come attività di fitness, la sua trasformazione in uno sport competitivo giudicato sulla base di criteri che ignorano la reale efficacia dei colpi rappresenti una parodia che svilisce la nobile arte.

Sono perfettamente consapevole che scrivendo queste riflessioni attirerò molte critiche. Tuttavia, non posso fare a meno di condividere il mio pensiero, perché ritengo fondamentale difendere la tradizione e l’autenticità del pugilato.

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