Boxe Riccione: Trasferta in Canada.
Intervista esclusiva di Roberto Zanotti al Maestro Ivan Cancellieri sulla trasferta – la sua quarta Oltreoceano dall'amico Gordon Apolloni – che vedrà quattro giovani pugili protagonisti di un torneo internazionale. L'evento suggella il legame con il coach italo-canadese della TOP GLOVE e si inserisce nelle celebrazioni per il 35° anniversario del Caruso Festival a Sudbury, organizzato dallo stesso Apolloni.
Gordon Apolloni, figlio di emigrati italiani originari delle Marche, è una figura di spicco nella boxe amatoriale canadese, con una lunga e brillante carriera sia come pugile che come allenatore. Quest'anno, il Caruso Festival da lui organizzato a SUDBURY, in Canada, celebra il suo 35° anniversario con un grande evento pugilistico che vedrà la partecipazione italiana.
L'emozione è palpabile, quella che precede le grandi prime volte: il primo passaporto, il primo volo intercontinentale, il primo match su un ring internazionale. Per quattro giovani talenti della Boxe Riccione, affiancati dai colleghi della Accademia Pugilistica Valconca, il sogno sta per diventare realtà. Dal 19 al 27 maggio, voleranno in Canada per un prestigioso torneo. A guidarli, il Maestro Ivan Cancellieri, figura storica della boxe romagnola, che ci racconta in esclusiva i retroscena e le aspettative di questa avventura.
Maestro Cancellieri, questa trasferta canadese non è solo un importante appuntamento sportivo, ma sembra avere radici più profonde, consolidatesi nel tempo. Ce ne può parlare? "Assolutamente. Questa opportunità nasce da un legame speciale, una profonda e duratura amicizia che mi lega a Gordon Apolloni, l'anima del club canadese TOP GLOVE che ci ospiterà. Gordon non è solo un grande tecnico e organizzatore, ma un amico vero. Ci conosciamo da anni – pensi che questa è la quarta volta che volo in Canada dall'amico Apolloni per organizzare incontri di pugilato – e condividiamo la stessa passione viscerale per la boxe e gli stessi valori sportivi. È grazie a questo rapporto franco e diretto che i nostri ragazzi avranno la possibilità di vivere un'esperienza formativa di altissimo livello."
Quindi, l'invito al torneo è arrivato direttamente da Apolloni, anche in relazione al Caruso Festival? "Esatto. Gordon ha voluto fortemente la nostra presenza, inserendola nel contesto delle celebrazioni per il 35° anniversario del suo Caruso Festival. Sa come lavoriamo qui a Riccione e alla Valconca, conosce la dedizione dei nostri ragazzi. Per noi è un onore immenso essere gli unici club a rappresentare l'Italia in questa competizione. È una testimonianza della stima reciproca e, permettetemi di dirlo, un riconoscimento al lavoro svolto in questi anni."
Per i giovani pugili – Alfonso Izzo (classe 2008), Andrea Palazzi (classe 2006), Tommaso Colella (classe 2006) e Cristian De Astis (classe 2006) – cosa rappresenta questa esperienza? Molti di loro sono alla prima avventura del genere. "È un salto enorme, sotto ogni punto di vista. Per tutti loro è il primo viaggio oltreoceano. Immagini l'emozione di richiedere il passaporto per la prima volta sapendo che ti porterà a combattere in Canada! Al di là dell'aspetto puramente agonistico, che è ovviamente centrale, questa trasferta è una lezione di vita. Si confronteranno con una cultura diversa, con stili di pugilato differenti. Sarà una crescita umana prima ancora che sportiva. Li vedo carichi, entusiasti, consapevoli della grande occasione che hanno."
Il programma agonistico come si svilupperà? "Saliremo sul ring già il 22 maggio a Sudbury, la città di Gordon, e il 26 maggio ci sposteremo nella capitale, Ottawa, per altri incontri. È un torneo impegnativo, ma sono convinto che i ragazzi si faranno valere. Hanno lavorato sodo, insieme a tutto lo staff tecnico che ci accompagnerà, e sono pronti a dare il massimo."
Anche le istituzioni locali hanno mostrato il loro sostegno. "Sì, e questo ci fa enormemente piacere. L'incontro di ieri pomeriggio [giovedì 8 maggio, ndr] in municipio con l'assessore allo Sport, Simone Imola, è stato un momento significativo. Ha portato il saluto della città, augurando ai ragazzi il meglio. Sentire il supporto della propria comunità è una spinta in più."
Qual è il suo augurio più grande per questa avventura canadese, Maestro? "Che i ragazzi tornino arricchiti. Arricchiti come atleti, avendo testato le loro capacità in un contesto internazionale di prestigio, ma soprattutto come persone. Che questa esperienza accenda in loro ancora di più la passione, la determinazione e la consapevolezza che con l'impegno si possono raggiungere traguardi importanti. E, naturalmente, che si divertano e portino a casa ricordi indelebili. Questa amicizia con Gordon Apolloni ci ha aperto una porta importante, consolidata da queste ripetute esperienze; sta a noi ora onorare l'invito nel migliore dei modi."
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